Martedì scorso, in Colombia,è ripresa la mobilitazione contro il governo con cortei e blocchi stradali, in particolare a Bogotà, dove violenti scontri hanno provocato almeno quattro feriti e diversi arresti. Questo movimento, accompagnato da un "cacerolazo" nazionale alla fine della giornata come durante le manifestazioni di novembre e dicembre, ha influenzato il traffico automobilistico in diversi settori della capitale. La polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro manifestanti che hanno lanciato pietre e causato danni. Il municipio di Bogotà ha riportato 18 "proteste pacifiche" e altri due nel nord-ovest e nel sud della città, dove sono intervenute le forze dell'ordine. Gli scontri con la polizia hanno caratterizzato le proteste nella seconda e terza città del paese di Medellin e Cali. Oltre a mettere in discussione la politica economica del presidente Ivan Duque, il movimento, lanciato il 21 novembre, denuncia la spirale di violenza contro i leader della comunità e i difensori dei diritti umani dall'accordo di pace del 2016 con le FARC.
Colombia: nuove mobilitazioni, nuovi scontri