venerdì 31 gennaio 2020

Aggiornamento su Gabriel e novità repressive in Italia

Riceviamo e pubblichiamo:


Lunedì 27 gennaio è iniziato in terra portoghese il processo contro il
nostro compagno, prima fase durante la quale è emerso in sintesi quanto
segue.

- Portogallo per ora ha accettato la paralisi dell`estradizione nello
stato spagnolo e la difesa ha circa 20 giorni di tempo per aggiungere la
documentazione che supporti ulteriormente l`importanza della
non-estradizione.
- La difesa ha impugnato immediatamente il computo della pena residua
che lo stato spagnolo pretende applicare al nostro compagno, ossia 16
anni! Senza entrare eccessivamente in dettagli giuridici, si evince
dalla documentazione che giustifica tale computo, che si tratta di una
"vendetta legale" (ma quale vendetta di stato non lo è?).
- Per ora Gabriel rimane detenuto presso la Polizia Giudiziaria di Porto
in attesa di ricomparire davanti al giudice più o meno a metà febbraio.
Può ricevere visite a giorni alterni da parte di chiunque. Sta bene ed è
forte, combattivo, determinato e ironico come sempre!

La stessa mattina di lunedì 27 gennaio sono state perquisite le case
della madre, del padre, della sorella e del cognato di Elisa Di Bernardo
con l`obiettivo di sequestrare materiale informatico. La procura di
Brescia ha emesso infatti l`ennesimo 270bis per Elisa e Gabriel
accusandoli di appartenere ad una cellula eversiva con base e appoggio
internazionale (trema Terra, trema!). Questa nuova (ma vecchia, trita e
ritrita) ondata repressiva, non facilita ovviamente la situazione
giuridica di Gabriel e la stampa di regime dei tre paesi ha già fatto il
suo dovere esaltando la stretta collaborazione investigativa tra Italia,
Spagna e Portogallo.

Ai cagainchiostro, marionette dei nostri nemici storici, il loro
dovere... a noi il nostro dovere rivoluzionario (e che ognunx lo chiami
come vuole, je je).

Seguiranno aggiornamenti.

GABRIEL LIBERO!

TUTTX LIBERX!

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