La prigione di Osmaniye nella Turchia meridionale (Kurdistan, di nome Bakur) detiene molti prigionieri politici, regolarmente torturati. Lo sciopero della fame è iniziato il 12 novembre. I detenuti hanno inviato una lettera alla sezione della città di Adana ad un'associazione per i diritti umani spiegando le ragioni della loro protesta. Denunciano lo stato di emergenza ancora in atto nella prigione, dove dall'8 agosto sono in corso procedure disciplinari contro i prigionieri che, ad esempio, si sono rifiutati di alzarsi durante il conteggio giornaliero. I prigionieri e il loro avvocato denunciano anche l'approccio razzista, la pratica dell'isolamento e il ritardo nel trattamento medico dei detenuti da parte dell'amministrazione penitenziaria.
Ilaria e Tobias liberi Nessuna estradizione per Gabriele Lunga vita in libertà ai latitanti L’11 febbraio scorso degli esponenti di estrema...
-
Ilaria e Tobias liberi Nessuna estradizione per Gabriele Lunga vita in libertà ai latitanti L’11 febbraio scorso degli esponenti di estrema...
-
A Roma e Napoli, iniziative contro Leonardo spa e ENI – Sabato 2 dicembre, corteo a Venegono Superiore (Varese) contro Leonardo e le “fabbri...
-
NOTE SU ROJAVA E RIVOLUZIONE INTERNAZIONALE Il fronte del Rojava si apre durante la tappa siriana delle “primavere arabe”. Nel sommovim...