martedì 23 luglio 2019

“Tutti a dire della rabbia del fiume in piena e nessuno della violenza degli argini che lo costringono.” BERTOLT BRECHT









La mattina di Martedì 23 luglio sono andati a fuoco i cavi di una cabina elettrica del TAV tra Firenze e Bologna, risultato : 42 treni cancellati tra FS ed Italo e una giornata di caos alle stazioni. L’incendio dei cavi pare sia di origine dolosa e la DIGOS indaga da subito sulla matrice anarchica del presunto attentato legandolo alla sentenza che, nel pomeriggio dello stesso giorno, sarebbe stata emessa (Ghespe 9 anni,Giova 9 anni, 10 mesi e 15 giorni,Paska 9 anni e 10 mesi.Per tutti gli altri e le altre, le condanne vanno da un mese a 6 anni.) contro una ventina di compagni ai quali va tutta la nostra solidarietà.
Tra le accuse nei confronti dei compagni anarchici c’è anche quella dell’attentato del capodanno 2017 ad una libreria di Casa Pound  dove un agente (artificiere, ma piuttosto sprovveduto) aveva perso una mano ed un occhio nel tentativo di disinnescare l’ordigno artigianale piazzato di fronte alla sede fascista.
Dai politicanti borghesi si sono subito sollevate esternazioni di condanna per il presunto attentato al TAV ed il ministro degli interni Salvini, sostenuto da un nugolo di politicanti di destra (quella vera) e del PD che scimmiotta la vera destra, auspica l’arresto dei “violenti” e il riavvio immediato del cantiere TAV di Chiomonte, in valle di Susa, a suon di repressione contro chi, con ogni mezzo necessario, cerca di fermare le devastazioni del proprio territorio e la speculazione che ne è la causa.
Il TAV (Treno ad Alta Velocità) viene spacciato come una grande opera alla quale il nostro Paese non può rinunciare in nome della modernizzazione e della velocità nei collegamenti.
Ma di che diavolo di innovazione e modernità stiamo parlando se un accendino è riuscito a bloccare i collegamenti dell’intero Paese?
Al di là delle deficienze tecniche del TAV che confermerebbero l’impiego dissennato di soldi pubblici per un opera devastante e senza senso, ci teniamo a fare notare al ministro Salvini e a tutti quei parassiti che vorrebbero procedere con il progetto speculativo in valle di Susa, che la mattina di martedì 23 luglio la tanto osannata “super velocità” ha bloccato per un giorno l’Italia intera! Altro che “collegamenti veloci”.
La nostra solidarietà va ai compagni anarchici condannati dal tribunale borghese il 23 luglio e a quei compagni che, orientati dalla lotta di classe, con ogni mezzo necessario, combattono contro devastazioni ambientali, speculazione, sfruttamento, fascismo e repressione.


PtSRI 


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