mercoledì 26 giugno 2019

Georges Abdallah: 35 anni di carcere, 35 anni di resistenza e lotta !




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Il 22 giugno si è tenuta a Parigi la manifestazione nazionale per esigere la liberazione del compagno Georges Abdallah, militante comunista, combattente antimperialista e per la causa palestinese, detenuto dal 1984 nelle carceri francesi. Il compagno, in tutti questi anni non ha mai smesso di rivendicare la propria militanza rivoluzionaria e continua a contribuire alla lotta sia in termini di analisi politica con numerosi comunicati, sia nella pratica con scioperi della fame in solidarietà agli altri prigionieri politici rinchiusi nelle carceri imperialiste.
La manifestazione si è svolta per il quarto anno consecutivo ed è stata organizzata da diversi organismi francesi, all'interno della più generale campagna unitaria per la liberazione di Georges Abdallah, che nel corso degli anni si è sempre più sviluppata anche a livello internazionale. Il corteo di sabato 22, che ha visto la partecipazione di circa 400 persone, ha percorso le strade di un quartiere popolare, scandendo slogans di solidarietà a Georges e di sostegno alla lotta del popolo palestinese e contro l'imperialismo, esponendo molte bandiere rosse e striscioni.
Il SRI ha inviato una folta delegazione composta da decine di compagni, da Belgio, Svizzera e Italia (CCRSRI e PT-SRI) ed erano presenti all'interno dello spezzone anche compagni Kurdi, del “Collectif Palestine Vaincra” di Tolosa e del Soccorso Rosso Arabo.
La manifestazione si è conclusa con la lettura del comunicato (di cui alleghiamo la traduzione) che Georges ha inviato per l'occasione e vari interventi degli organismi presenti.

Contro il capitalismo e l'imperialismo la lotta continua!
Solidarietà a Georges Abdallah e a tutti i rivoluzionari prigionieri!


Collettivo contro la repressione per un SRI (CCRSRI)
Proletari Torinesi - per il SRI (PT-SRI)


Dichiarazione di Georges Abdallah in occasione della manifestazione del 22 giugno 2019 a Parigi

pubblicato il 23 giugno 2019 in liberonsgeorges.samizdat.net


Cari/e compagni/e, cari/e amici/amiche,
in tempi recenti, le masse popolari hanno fatto irruzione nella scena politica, affermandosi più che mai con entusiasmo e determinazione.

Da un Paese all'altro, e soprattutto nei Paesi della periferia sud del Mediterraneo, la protesta non smette di diffondersi e tradursi in rivolte quasi insurrezionali di tipo particolare. A ondate, decine di migliaia o addirittura centinaia di migliaia di donne, uomini, giovani e anziani di diverso orientamento scendono in strada e invadono i luoghi pubblici ...

Non riuscendo più a restare indifferenti di fronte all’aggravarsi delle loro precarie condizioni esistenziali, escono dal loro torpore come per magia e chiedono conto a coloro che si son creduti intoccabili. E improvvisamente, va formandosi e strutturandosi una nuova epoca sotto i nostri occhi e tante speranze cominciano a profilarsi all'orizzonte.

Certo, le diverse espressioni caratterizzanti la lotta unitaria, così come l'entusiasmo e la determinazione evidenti delle masse popolari, non possono farci dimenticare le vere contraddizioni presenti nel movimento. La stratificazione della classe e la sua debolezza strutturale, la generalizzazione della precarietà esistenziale e soprattutto l’entità del lavoro informale su scala mondiale, specialmente nei Paesi del sud, fanno che la piccola borghesia e le sue varie proposte abbiano un peso considerevole a tutti i livelli e non solo in termini di leadership politica del movimento.

Ciò ci fa supporre che la transizione già in corso, per un tempo più o meno lungo sia sempre basata sulla capacità delle masse e dei soggetti rivoluzionari che lavorano per la riuscita della lotta contro l'egemonia delle proposte borghesi e per il rafforzamento dell'unità del movimento popolare.

Ovviamente, non è un compito facile ...

Naturalmente, questa situazione fa parte della prosecuzione e dello sviluppo di tutte queste proteste e di altre rivolte ("Hirak") che stanno riguardando il mondo arabo da un decennio.

S’inserisce anche e soprattutto in un contesto internazionale dove le contraddizioni interimperialiste sono esacerbate in una situazione di crisi globale del moribondo sistema capitalistico globalizzato. La perdita di egemonia da parte dell’imperialismo USA a livello mondiale spinge quest’ultimo nella sua fuga in avanti verso una maggiore aggressione nei confronti di altri poli imperialisti e in particolare una maggiore ostilità criminale rispetto a Stati indipendenti, che secondo la sua logica sono troppo contestatori.

Ciò che vediamo in questi giorni, sia nel Golfo rispetto all'Iran e al suo ritiro dell'accordo nucleare, sia in Palestina con la colonizzazione sionista, è solo un'espressione di questa perdita d’egemonia da parte di una superpotenza imperialista.

Quest'ultima d’ora in poi è incapace di gestire le mediazioni tra le varie componenti regionali in Medio Oriente. Si afferma, è costretta ad affermarsi come nemico di tutti i popoli di questa regione. Poco importano a questo proposito le sofferenze che possa causare, le masse popolari finiranno per spodestare tutti questi burattini e altri potentati ai suoi ordini nel Golfo e altrove nel mondo arabo.

Compagni, come vedete oggi, le masse sia in Algeria che in Sudan affermano senza esitazione che esiste sicuramente spazio per altri futuri che non la sottomissione ai diktat degli imperialisti e dei loro cani da guardia al potere.

Compagni, non possiamo essere indifferenti rispetto alle masse popolari palestinesi e ai combattenti della Resistenza che si oppongono coraggiosamente alla barbarie delle soldatesche sioniste e delle orde di coloni, in condizioni particolarmente difficili.

Non possiamo essere indifferenti rispetto ai nostri compagni comunisti e ai nostri compagni kurdi che affrontano il regime fascista in Turchia ...

Non possiamo essere indifferenti di fronte ai massacri orchestrati dagli imperialisti attraverso i potentati dell'Arabia Saudita e del Golfo, in Yemen ...

Solidarietà, tutta la solidarietà all'Algeria e alle sue masse popolari in lotta!

Solidarietà, tutta la solidarietà al Sudan e alle sue masse popolari in lotta!

Solidarietà, tutta la solidarietà ai resistenti nelle carceri sioniste e nelle celle d’isolamento in Marocco, Turchia, Grecia, Filippine e altrove nel mondo!

Solidarietà, tutta la solidarietà ai giovani proletari dei quartieri popolari!

Onore ai martiri e alle masse popolari in lotta!

Abbasso l'imperialismo, i suoi cani da guardia sionisti e altri reazionari arabi!

Il capitalismo è solo barbarie, onore a tutti/e coloro che si oppongono, nella diversità delle loro espressioni!

Insieme compagni e solo insieme vinceremo!

A tutti voi compagni/e e amici/amiche, i miei più calorosi saluti rivoluzionari.


Il vostro compagno Georges Abdallah

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