domenica 5 maggio 2019
Italia/Taranto: manifestazione nazionale contro la fabbrica Killer. Le forze dell'ordine respinte dai manifestanti.
Sabato 4 maggio un nutrito ed agguerrito corteo, organizzato dal comitato "Ancora vivi", ha deciso di sfilare a Taranto sino ad arrivare davanti ai cancelli dell'acciaieria ex ILVA responsabile della strage inesorabile di lavoratori ed abitanti dove ha sede l'acciaieria più grande d'Europa e anche la più inquinante. Le sue emissioni, fuori e dentro lo stabilimento, sono da decenni la causa delle migliaia di morti di cancro, compresi parecchi bambini, che affliggono la città di Taranto ed in particolare il quartiere Tamburi. Lo Stato non ha trovato niente di meglio da fare che chiudere le scuole ma si è clamorosamente dimenticato che i bambini che le frequentano sono proprio quelli che in quel quartiere ci abitano e che, quando riescono ad uscire di casa per giocare, rischiano la morte. Alla testa del corteo hanno sfilato le famiglie delle vittime dell'acciaieria e gli ex operai.
Arrivati ai cancelli della fabbrica protetta dalle forze dell'ordine, il corteo diventa incandescente ed alcune mamme iniziano ad insultare le forze dell'ordine. Dal corteo iniziano a partire oggetti contro polizia e guardia di finanza che, ad un certo momento, fa partire una carica contro i manifestanti tentando di disperdere la manifestazione con le camionette e i furgoni della celere, ma vengono respinte con fermezza e costrette ad abbandonare gli sporchi propositi..
L'ILVA di Taranto, oggi in mano ad un gruppo straniero, è uno dei più lampanti esempi dell'atrocità del sistema capitalistico basato sul profitto di pochi parassiti che si arricchiscono sempre di più sulla pelle delle famiglie grazie alle quali alimentano il loro profitto. Nel corteo di sabato scorso era lampante l'assenza degli operai ancora in forze all'acciaieria e questo la dice lunga sull'infame e doppio ricatto al quale essi e le loro famiglie sono sottoposte per poter campare. Il lavoro in cambio della vita. La salute, la dignità umana e l'ambiente, non sono compatibili con il capitalismo.
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