venerdì 22 febbraio 2019

Torino 26/2/2019: presidio solidale con i NO TAV sotto processo

Il 26.7.2013 alcune decine di militanti NO TAV erano in presidio davanti al tribunale di Torino dove si stava svolgendo il processo che vedeva (sia come imputata che in qualità di parte offesa) l’attivista No Tav Marta la quale, durante una manifestazione del movimento venne arrestata e denunciata subendo, oltre alle violenze “ordinarie” degli sbirri, anche molestie di carattere sessuale.
Durante il presidio i manifestanti tentarono di appendere uno striscione solidale alle inferiate del Tribunale scatenando una feroce carica della polizia. Alcuni manifestanti restarono feriti e la polizia ne denunciò una parte per violenza aggravata a pubblico ufficiale facendo partire l’iter processuale che si concluse il 25 marzo 2016 con condanne, in primo grado di giudizio, dagli 8 ai 9 mesi per sei compagni NO TAV, tra i quali un compagno di Soccorso Rosso Internazionale.
Martedì 26 febbraio alle ore 9,00 (rinviata l’udienza del 23 ottobre 2018) presso il Tribunale di Torino, ricomincia il processo di appello per i sei attivisti NO TAV condannati in primo grado. Un processo che viene celebrato a distanza di 4 mesi dalle dure condanne subite dagli attivisti NO TAV per gli scontri ad un altra manifestazione in difesa del territorio e contro le speculazioni. Tutti questi processi vedono protagoniste le forze dell'ordine in tutta la loro violenza gratuita e preordinata che utilizzano nella certezza della loro completa impunità. Una violenza, quella delle forze dell'ordine, funzionale alla tutela degli interessi particolari della classe dominante che devasta e saccheggia intere regioni, sfrutta ed uccide i proletari nei cantieri, nei campi, sulle strade e nelle fabbriche. La repressione contro il movimento NO TAV si inquadra in uno scenario repressivo più ampio, sempre più articolato e cruento che prevede l'utilizzo di strumenti ed armi di vario genere come ad esempio le misure preventive costituite da sorveglianza speciale, fogli di via, revoca dei documenti di guida, avvisi orali, etc. Il decreto “sicurezza” del governo penta-fascista intensifica la guerra contro il proletariato in lotta introducendo misure repressive maggiori che, oltre a peggiorare le condizioni del proletariato migrante, vanno a colpire sempre più duramente, sia dal punto di vista fisico, che giudiziario,le situazioni di lotta criminalizzando scioperi, blocchi stradali picchetti e occupazioni militarizzando anche interi quartieri come accaduto in Aurora, poco tempo fa, durante e dopo lo sgombero dell’ASILO OCCUPATO.
Tutto questo in nome della legge! Ma se la legge è ingiusta la resistenza è legittima e doverosa! Il nostro legittimo dovere consiste nel combattere le leggi ingiuste e nel resistere alla violenza poliziesca con i mezzi e la forza di cui disponiamo a partire dalla solidarietà con chi resiste!

proltosri@autistici.org proletaritosri.blogspot.com


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