lunedì 14 gennaio 2019

Gilets jaunes: Appello alla solidarietà internazionale



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Dal 17 novembre dell’anno scorso, un movimento sociale inedito ha preso forma dappertutto in Francia. Noi , partecipanti ai cosi detti « gilets jaunes » (giubbotti gialli), occupiamo, blocchiamo, prendiamo la strada affrontiamo le forze repressive, sabotiamo, discutiamo e sogniamo giorni migliori ! 

Questo movimento è caratterizzato soprattutto dal protagonismo dei suoi partecipanti. Questo forte ritorno alla pratica dell’azione diretta è ovviamente temuto dal potere, esso preferisce che gli sfruttati di questo mondo restino docili, partecipando alle diverse farse elettorali. 

Organizzandoci alla base e rifiutando di avere rappresentanti, abbiamo impedito al potere di ricorrere ai soliti intermediari per indebolire la lotta.Adesso lo Stato può contare solo sulla sua polizia per farci tornare a casa. E ne abusa come mai prima… Vediamo da diversi decenni un’esplosione delle politiche securitarie su scala planetaria. Queste servono la classe capitalistica, che si sta proteggendo come in un ultimo istinto di sopravvivenza, e perciò lottare include pratiche e mezzi per difendersi da essa. Dobbiamo far fronte a nuove armi in dotazione alla polizia, a nuove leggi che hanno istituito nuovi delitti, a nuove prigioni. L’arsenale repressivo è in costante aumento, e l’istituzione reiterata dello stato d’emergenza, negli ultimi anni, ha finito per dare carta bianca a polizia e magistratura.I livelli di repressione raggiunti da poche settimane sono sconvolgenti, e mirano chiaramente a instillare la paura di combattere, infliggendo mutilazioni fisiche e incarcerazioni.  E' impossibile farne un conteggio accurato, perché attualmente non possiamo raccogliere tutte le informazioni. 

Possiamo tuttavia affermare che fin'ora ci sono state migliaia di arresti - alcuni dei quali daranno luogo a processi i - centinaia di condanne e dozzine di persone incarcerate. Sono anche state aperte diverse indagini, in particolare riguardo a saccheggi e incendi. Una persona anziana è stata uccisa da una bomba lacrimogena tirata dai poliziotti, diverse persone si trovano in stato di coma in seguito a tiri di Flash-Ball in testa, quattro persone mutilate ad una mano (da una granata GLI F4 contenente TNT), dodici persone hanno perso un occhio, e una ha anche definitivamente perso l’udito. Infine più di cento mutilati per fratture in faccia, e altre ancora.

La stragrande maggioranza dei condannati sono dei lavoratori, con o senza lavoro, e più spesso senza soldi e isolati. Per noi , rivoluzionari, è estremamente importante esprimere una solidarietà in atto nei confronti dei condannati e dei prigionieri, esigere il loro rilascio. Strumenti esistono in diverse città per esprimere questa solidarietà: collettivi antirepressione, casse di sostegno per i prigionieri, e il movimento comincia a rivendicare un’amnistia generale. Tuttavia, dato il rilievo della situazione, rischiamo di non essere all'altezza in quanto a mezzi. Ecco perché stiamo lanciando questo appello ai compagni rivoluzionari di tutto il mondo, per dire che qualsiasi supporto - finanziario, pratico o politico - sarà il benvenuto, perché permetterà di far vivere posizioni politiche internazionaliste contro quelle nazionaliste all’interno del movimento in corso, ciò che è prioritario da qualunque lato ci troviamo rispetto a queste frontiere da combattere.




Alcuni rivoluzionari di varie città della Francia


Per contattarci : solidarity2019@riseup.net


Ci impegniamo a fare conoscere azioni e atti di solidarietà,
e a rendere conto dei fondi che verranno raccolti.


Per una panoramica della violenza della polizia (aggiornato) :


Le site de la CAJ : https://caj31.noblogs.org/





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