Il 12 febbraio 2007, decine di attivisti comunisti, sindacali e antifascisti sono stati arrestati in diverse città italiane. La polizia stava indagando su un'organizzazione clandestina, il Partito comunista politico-militare, che aveva cellule in diverse città italiane. Tra migliaia di documenti di ogni tipo, la polizia italiana ha trovato le foto di quattro membri del Soccorso Rosso (Abdallah, Bert, Constant e Wahoub) e informa la polizia belga.
Dopo un anno di spionaggio (telecamere nascoste davanti alle case, intercettazioni, spinning ecc.)la polizia non trova nulla di incriminante. Scegliendo di giocare d'anticipo, il giudice inquirente Bernardo-Mendez ordinò, il 5 giugno 2008, un'ondata di perquisizioni e arresti. 5 membri del Soccorso Rosso sono stati arrestati quel giorno, e altri due in seguito per presunte violazioni delle condizioni di libertà provvisoria(saranno rilasciati dal tribunale di esecuzione delle sentenze).Bert, Constant, Wahoub e Abdallah sono oggetto di un mandato di arresto per "partecipazione a un'attività terroristica", la prima applicazione della nuova legge "anti-terrorismo" diretta verso altri non islamisti (da allora usata contro i movimenti anarchici e curdi). Le domande poste rivelano che l'interesse principale della polizia sono le attività del Soccorso Rosso Internazionale (SRI). Gli attivisti arrestati sono invitati, ad esempio, a identificare le persone che hanno partecipato alle riunioni pubbliche del SRI. I 4 si rifiutano di rispondere alle domande degli investigatori. Bert è incarcerato a Forest, Wahoub a Berkendael, Abdallah e Constant a Saint-Gilles.Un forte movimento di solidarietà si è sviluppatoin Belgio e all'estero, mentre la polizia scopre che il suo blitz, come il suo anno di spionaggio, non hanno portato a nulla. Invece di fermarsi lì, le autorità faranno di tutto: la polizia proverà goffamente a manipolare la stampa (partendo da una presunta scoperta di esplosivi chce non erano altro che il resto di un fuoco d'artificio sparato ad un matrimonio), mentre il pubblico ministero non troverà altro argomento per prolungare le detenzioni rispetto alla necessità di "dare una possibilità al caso". Il 23 luglio, l'ultimo detenuto viene rilasciato su cauzione.
