mercoledì 26 settembre 2018

Italia: la cassazione conferma le condanne degli antifa di Cremona



L'immagine può contenere: una o più persone e persone in piedi

Ieri si è tenuto il processo per tre ragazzi arrestati per il corteo del 24 Gennaio: la Corte di Cassazione ha confermato la condanna di 3 anni e 8 mesi per Mattia, Ajoub e Matteo, per Mauro permane resistenza aggravata a pubblico ufficiale da scontare con 2 anni e 1 mese di reclusione.
Il Comune ha sin da subito gridato alla vittoria: si è infatti costituito parte civile chiedendo 200mila euro di danni, che sono stati riconosciuti. E' stato reso noto che la Procura di Cremona è ricorsa in Corte d'Appello anche per Filippo, Gianmarco e Samuele: questa seconda tranche di arresti ha subito un processo il 14 Luglio 2016 presso il Tribunale di Cremona, sede nella quale l'accusa di devastazione e saccheggio è stata dallo stesso giudice smontata, riqualificandola come resistenza e danneggiamenti. Filippo è stato assolto.
A distanza di tre anni, non possiamo fare altro che riflettere sulla volontà del Sindaco Galimberti e della Procura di Cremona di distorcere i contenuti della giornata del 24 gennaio. Il 18 gennaio il Centro sociale Dordoni è stato attaccato dai fascisti di Casapound e noi abbiamo dovuto difenderlo con determinazione: Emilio, un amico e compagno storico, é finito in come in pericolo di vita. Tutto questo è passato in secondo piano.
Il messaggio di quel corteo era ed è tuttora chiaro: non vogliamo alcuna presenza fascista in città. Chi tenta di ammazzare un compagno e chi legittima la presenza squadrista in cittá deve fare i conti con una risposta collettiva adeguata.
A fronte dell'evoluzione di queste vicende giudiziarie, assistiamo ancora una volta al richiamo dell'accusa di devastazione e saccheggio. L'art419 cpc disciplina un reato di guerra, ma nonostante ciò viene ancora oggi strumentalizzato per colpire giornate di lotta e conflittualitá politica.
Non è nostro costume confidare nel sistema di giustizia di questo Paese, crediamo invece di dover rivendicare con forza una giornata di autodifesa collettiva. Mandiamo un abbraccio e un grido di sostegno ai condannati, forti del fatto di essere dalla parte giusta.
TUTTI LIBERI! LIBERI SUBITO!

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