Il 9 agosto scorso la"Brigata Nazionale (francese) per la
ricerca dei fuggitivi" in collaborazione con la Digos milanese, ha
arrestato in Bretagna il compagno anarchico Vincenzo Vecchi. Contro di lui erano stati spiccati due mandati di
cattura internazionali dalla procura di
Genova e da quella di Milano. Vincenzo si era reso irreperibile dal 2012 in
seguito alla condanna definitiva di 11 anni e 6 mesi relativa agli scontri del G8 di Genova 2001.
Aveva anche una condanna a 4 anni di carcere per la manifestazione antifascista
di corso Buenos Aires a Milano dell’ 11 marzo 2006 che ha cercato di impedire
una manifestazione fascista di Fiamma
Tricolore. Durante la contromanifestazione degli antifascisti, la polizia e i
carabinieri avevano caricato duramente i 300 antifa presenti i quali, però,
avevano reagito con estrema
determinazione prima di essere sopraffatti dal soverchiante numero della
sbirraglia. Oltre ad aver rivendicato orgogliosamente la sua presenza alla
manifestazione contro il Summit delle grandi potenze di Genova nel 2001, il
compagno Vincenzo, con altri due compagni imputati, durante il processo per gli
scontri di corso Buenos Aires a Milano nel 2006, ha dichiarato il suo antifascismo
rivendicandolo come un dovere da compiere quotidianamente e ribaltando le
responsabilità contro chi portava alla sbarra gli antifascisti.
Anche in quella occasione, come per il G8
2001, tra i tanti reati contestati, vi era il reato di “devastazione e saccheggio”, reato
ereditato dal fascista Codice Rocco, che prevede pene fra gli 8 e 15 anni! Accusa in seguito utilizzata sistematicamente
per altre manifestazioni di piazza.
Dai giornali apprendiamo che per arrivare
a Vincenzo, gli sbirri avrebbero fatto uso di intercettazioni telefoniche ad
ampio raggio (coinvolgendo amici e famigliari) che, sempre secondo i giornali,
avrebbero permesso di rintracciare il compagno dopo un periodo di vacanza trascorso
con sua moglie e sua figlia.
Per effettuare la sua cattura, quindi, la
Digos ha utilizzato un discreto numero di forze e risorse che hanno impegnato
anche organismi internazionali di polizia. Ciò dimostra quanto gli organi
repressivi temono l’identità, la dignità politica e rivoluzionaria espressa e
rimarcata da alcuni compagni, anche a
distanza di anni. Con le dovute
proporzioni, basti pensare alle decine di compagni della lotta armata che,
malgrado 30/40 anni di carcere, continuano a rappresentare un pericolo per il
nemico di classe grazie alla loro resistenza contro i tentativi di svilire la
loro identità rivoluzionaria. Questi compagni, compreso Vincenzo, malgrado la
sua storia di lotta sia diversa, rappresentano un esempio un riferimento per la
classe proletaria, per i tanti altri compagni che ancora combattono con forza e
determinazione per abbattere il sistema, per un mondo migliore Compagn*
prigionier* che, ognuno a modo proprio, non hanno mai accettato la resa, o
peggio, la collaborazione con il nemico.
L’arresto del compagno anarchico Vincenzo,
non è una “vendetta del sistema” come alcuni gruppi affermano nei loro
comunicati. Non si tratta soltanto dello “spettro del G8” di Genova. L’arresto
di Vincenzo fa parte della guerra di classe che la borghesia non ha mai smesso
di combattere, esso appartiene alle strategie di guerra del nemico di classe!
Vincenzo si trova in carcere vicino a
Rennes ed il 23 agosto ha avuto luogo un'altra udienza (rinviata la prima del 14
agosto su richiesta di ulteriori informazioni da parte dell’avvocato) che doveva decidere le sorti del compagno . Nei suoi confronti, ricordiamo, è scattata la
richiesta di estradizione da parte delle procure inquirenti. Intanto, in
Francia, si allarga la solidarietà di gruppi e comitati per Vincenzo e contro
la sua estradizione. La corte d'appello di Rennes ha accolto le richieste dell'avvocato di Vincenzo e, non escludendo la libertà provvisoria, ha richiesto uno studio sulla fattibilità della sorveglianza elettronica e sul rispetto delle norme di arresti domiciliari.La corte d'appello ha richiesto inoltre ulteriori informazioni sulle procedure d'arresto europeo avviate dalle autorità 'italiane.
Libertà per Vincenzo! No all’estradizione!
Sosteniamo il compagno anarchico Vincenzo Vecchi!