La mattina di Martedì 23
luglio sono andati a fuoco i cavi di una cabina elettrica del TAV tra Firenze e
Bologna, risultato : 42 treni cancellati tra FS ed Italo e una giornata di caos
alle stazioni. L’incendio dei cavi pare sia di origine dolosa e la DIGOS indaga
da subito sulla matrice anarchica del presunto attentato legandolo alla
sentenza che, nel pomeriggio dello stesso giorno, sarebbe stata emessa (Ghespe 9 anni,Giova 9 anni, 10 mesi e 15
giorni,Paska 9 anni e 10 mesi.Per tutti gli altri e le altre, le condanne vanno
da un mese a 6 anni.) contro una ventina di compagni ai quali va tutta la
nostra solidarietà.
Tra le accuse nei
confronti dei compagni anarchici c’è anche quella dell’attentato del capodanno 2017
ad una libreria di Casa Pound dove un agente
(artificiere, ma piuttosto sprovveduto) aveva perso una mano ed un occhio nel
tentativo di disinnescare l’ordigno artigianale piazzato di fronte alla sede
fascista.
Dai politicanti borghesi
si sono subito sollevate esternazioni di condanna per il presunto attentato al
TAV ed il ministro degli interni Salvini, sostenuto da un nugolo di politicanti
di destra (quella vera) e del PD che scimmiotta la vera destra, auspica
l’arresto dei “violenti” e il riavvio immediato del cantiere TAV di Chiomonte,
in valle di Susa, a suon di repressione contro chi, con ogni mezzo necessario,
cerca di fermare le devastazioni del proprio territorio e la speculazione che
ne è la causa.
Il TAV (Treno ad Alta
Velocità) viene spacciato come una grande opera alla quale il nostro Paese non
può rinunciare in nome della modernizzazione e della velocità nei collegamenti.
Ma di che diavolo di
innovazione e modernità stiamo parlando se un accendino è riuscito a bloccare i
collegamenti dell’intero Paese?
Al di là delle deficienze
tecniche del TAV che confermerebbero l’impiego dissennato di soldi pubblici per
un opera devastante e senza senso, ci teniamo a fare notare al ministro Salvini
e a tutti quei parassiti che vorrebbero procedere con il progetto speculativo in
valle di Susa, che la mattina di martedì 23 luglio la tanto osannata “super
velocità” ha bloccato per un giorno l’Italia intera! Altro che “collegamenti
veloci”.
La nostra solidarietà va
ai compagni anarchici condannati dal tribunale borghese il 23 luglio e a quei
compagni che, orientati dalla lotta di classe, con ogni mezzo necessario,
combattono contro devastazioni ambientali, speculazione, sfruttamento, fascismo
e repressione.
PtSRI