MASCHERE ANTIGAS PER LA GUERRIGLIA IN ROJAVA
Una delle attuali potenze facente parte del circo “democratico” G20 e pilastro della NATO è in realtà un ben noto regime fascista, quello turco. Un regime che governa col terrore, declinato con vari mezzi, fra cui una sistematica violenza genocida contro il popolo curdo e altre minoranze etniche, nonché contro le organizzazioni proletarie.
Da molti anni però si trova a fronteggiare una resistenza eroica e tenace, multietnica e internazionalista, guidata dalle forze curde, dalle loro storiche organizzazioni rivoluzionarie di liberazione. In Rojava, in particolare, gran parte del territorio è stato liberato e vi si sviluppa una concreta e ricca esperienza di autogoverno e trasformazione sociale. Proprio ciò che odiano non solo i fascisti turchi ma anche le potenze imperialiste. Ed ecco che queste ultime hanno aperto la strada all’invasione del Rojava, nel 2018 ad Afrin, coprendo gli ennesimi crimini e stragi perpetrate, fra l’altro, con l’ausilio delle orde jiahdiste (da sempre finanziate e armate segretamente).
L’ultima nefandezza è l’impiego di gas bellici per colpire combattenti e popolazione rifugiata nei tunnel, costruiti appositamente per resistere ai bombardamenti aerei. Uso dei gas e altre armi chimiche che sono pure vietate dalle Convenzioni internazionali ma, si sa, le “democrazie” autoelette e i loro sgherri si permettono di tutto, tanto sono loro stessi giudici e gendarmi mondiali.
Quello che succede in Medio Oriente e Maghreb ha un impatto diretto e importante in Europa. Sappiamo l’involuzione repressiva razzista che ha informato gli Stati europei, nel doppio senso di un governo militarizzato del proletariato migrante e nella diffusione del veleno nazionalista e suprematista bianco. La crisi pandemica ha inasprito ancor più questa gestione economico-sociale, siamo dentro un vortice di barbarie capitalistica, dove la condizione lavorativa viene sempre più disciplinata in termini coercitivi, di ricatto permanente. Fabbrica e galera tornano a confondersi.. In piena pandemia non hanno fermato certo la produzione e nemmeno le spedizioni militari. Nel PNRR stesso è previsto un aumento secco delle spese militari. Per fare cosa? Altro che sanità pubblica..piombo ai popoli! Quello che fanno in Libia, Iraq, Siria, Sahel, Afghanistan,ecc. è evidente!!
I movimenti che oggi contestano e resistono a questa barbarie – i giovani di FFF, il nuovo movimento operaio (facchini, GKN), il movimento femminista - devono anche rendersi conto che nessun cambiamento sarà possibile pacificamente. La rivoluzione in Rojava ne è la dimostrazione vivente. Dobbiamo imparare da loro, interagire, costruire insieme una prospettiva. Come loro ci dicono, la rivoluzione in Rojava è per l’umanità intera, così come la sconfitta del fascismo turco. L’internazionalismo è un interesse molto concreto per tutti i popoli!
Il loro apporto è preziosissimo e possiamo cominciare con la solidarietà. Sulle orme di quella splendida dei volontari internazionalisti che, a centinaia, sono accorsi a contribuire allo sforzo di guerra. E, sovente, al prezzo della propria vita, come Tekoser Orso, Ivana Hoffman, Anna Campbell e tante/i altre/i. Oggi possiamo contribuire concretamente a raccogliere fondi per questi mezzi di autodifesa essenziali, le maschere antigas. La campagna iniziò già un paio d’anni fa e molte centinaia di maschere sono arrivate al fronte. Ma la richiesta continua ed è impellente.
Recentemente sono state tenute iniziative per raccolta fondi, a Roma e a Cuneo- un concerto e un meeting benefit - con buona riuscita. Continuiamo, allarghiamo il fronte della solidarietà internazionalista!
Inoltre potete contattarci sulle pagine fb e sui siti: proletaritoperilsri.blogspot.com ccrsri.wordpress.com
gennaio 2022
Soccorso Rosso Internazionale