Torino, 18 dic –
All'alba, gli zelanti esecutori della DIGOS hanno eseguito 16 perquisizioni e 14 "misure cautelari" contro compagni NO TAV tra Torino, Padova e Vicenza. Le accuse variano da resistenza e oltraggio, lesioni e danneggiamenti che secondo la procura sarebbero avvenuti durante la marcia del 27 luglio scorso. Tra i compagni colpiti dall'ennesimo atto repressivo, due (Mattia e Giorgio) sono stati tradotti in carcere.
Lo "stillicidio" di misure cautelari, denunce, arresti e pene pecuniarie che sistematicamente colpiscono gli attivisti No Tav è teso a sfiancare un movimento che, malgrado la decisione del governo di procedere con l'inutile e dannosa opera, ha mostrato che la sua resistenza e la sua tenacia sono sempre più vive. Il movimento No Tav ha saputo coinvolgere nuove generazioni nella lotta contro la devastazione ambientale, la speculazione e il malaffare mafioso.
Il nemico non creda che cercando di neutralizzare gli esponenti più attivi del movimento (i quali, per altro, hanno dimostrato in tutti questi anni una resistenza alla repressione fuori dal comune) di riuscire a demolire l'entusiasmo delle nuove generazioni.
Ormai la procura e gli sbirri dovrebbero avere imparato che la repressione contro il movimento non fa altro che alimentarne la combattività e sviluppare attorno ad esso nuova e rafforzata solidarietà!
Siamo vicini ai compagni arrestati e perseguiti ed esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà!
Misure cautelari, arresti e intimidazioni non hanno fermato il movimento che resiste e si sviluppa da circa trent'anni durante i quali la famigerata "grande opera" non ha ancora visto la luce.
LIBERTA' PER I NO TAV!