domenica 27 ottobre 2019
Per Nadia Lioce "la questione è il 41 bis non i permessi premio"
Sulla questione della pronuncia della Corte Costituzionale che farebbe cadere il divieto di accedere a permessi e ad altri benefici per i condannati all'ergastolo ostativo, l'avvocato Caterina Calia, difensore di Nadia, si esprime così all'agenzia di stampa Adnkronos: "oggi per Nadia non è di primaria importanza la questione dei permessi premio, che non credo lei richiederebbe, quanto invece le condizioni estreme di detenzione in cui si trova. Il regime del 41 bis cui è sottoposta da 15 anni rappresenta la negazione dei diritti primari di ogni persona detenuta. Nel suo caso, così come per gli altri prigionieri politici, tale regime viene applicato nonostante manchi il presupposto principale individuato dalla norma, ovvero la possibilità di contatti con l’organizzazione di appartenenza, che non dà segni di vitalità da almeno 17 anni fa. L'unica ragione per cui è 'murata viva' è la 'ragion di stato' che individua in lei e negli altri prigionieri politici i nemici interni assoluti".
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