sabato 6 ottobre 2018

Spagna: Contro la criminalizzazione dei comunisti combattenti internazionalisti


Per tutta la settimana a partire dal 15 ottobre sarà giudicata la militanza comunista e la pratica internazionalista dei nostri compagni con richieste di carcere che arrivano a nove anni.

La cosiddetta operazione valle contro il pml (RC) ha arrestato gran parte dei suoi dirigenti, chiuse le loro sedi e messo fuori legge il partito per un anno. Le motivazioni di questa repressione risiedono nel viaggio a rojava di due dei suoi militanti  che si sono arruolati nel battaglione internazionalista emulando la solidarietà delle Brigate Internazionali che si sono organizzate per aiutare il popolo lavoratore spagnolo nella guerra nazionale rivoluzionaria. Tuttavia, è dimostrato che la ricerca di polizia che innesca il processo è iniziata molto prima, nel 2013, e le conseguenze giuridiche del giudizio non sono fatte ricadere soltanto sui militanti che si sono arruolati nelle brigate internazionali, ma  anche sul Segretario Generale  del pml (RC) senza che questo sia stato Mai andato a rojava.

Il 27 gennaio è stato represso il sostegno internazionalista e antifascista alla comunità curda e non il fatto di essere stati in una zona di guerra, dove gli ultracattolici entrano e escono rendendolo pubblico senza alcuna conseguenza. Questo processo è un attacco contro il movimento rivoluzionario, perché non si giudicano solo i "fatti" (falsità e montaggi orchestrati dalla polizia) ma i principi rivoluzionari.

Questo processo rimane un processo politico il cui obiettivo è la distruzione di un partito comunista giovane ma che avanza a passi decisi. Oggi il partito non è bandito né c'è un'accusa diretta contro di esso, ma i suoi leader sono attaccati al fine di  provocarne lo scioglimento, anche se invece  l'hanno, di fatto, rafforzarlo.

Lanciamo un appello a tutti coloro che nella lotta del popolo curdo contro il fascismo del Daesh e negli esempi di solidarietà da parte di coloro che vanno a combattere il fascismo in un altro continente, non vedono terrorismo, ma una lotta per la libertà . A tutti coloro che nell'incarcerazione degli internazionalisti non vedono altro che ingiustizia, mentre si assolvono quotidianamente  imprenditori e politici corrotti che hanno condannato alla rovina a questo paese. A tutti voi, vi invitiamo a collaborare oltre  la linea internet, ad aiutare economicamente o con la diffusione del caso, partecipando alle giornate che saranno convocate prossimamente, nonché ad assistere al processo del prossimo 15 ottobre.

Il Daesh è finito e lo hanno sconfitto i curdi nella loro lotta di liberazione nazionale insieme a rivoluzionari di tutto il mondo, ma non abbiamo finito con l'imperialismo che sottopone i popoli, alla reazione del Capitale finanziario, al capitalismo la lotta Deve continuare.

Per l'assoluzione dei comunisti contro il Daesh!

Sempre sempre!