Nella
manifestazione del 18 novembre di Bologna, e prima ancora a quella di Ghedi del
21 ottobre, si è detto che bisognava cominciare a fare azioni di denuncia e di
boicottaggio attivo e diretto della macchina di guerra italiana e NATO che
sostiene e alimenta il genocidio sionista a Gaza. Dopo i blocchi ai porti di
Genova e di Salerno e lo sciopero per la Palestina del 17 ottobre indetto dal
SI Cobas, diamo conto qui di due nuove iniziative che si sono svolte l’una a
Roma lunedì 27, davanti alla sede di Leonardo spa, e l’altra oggi a Napoli al
Politecnico. In entrambi i casi attivi promotori (insieme ad altre/i) compagne e
compagni di area internazionalista.
Leonardo spa,
nuovo nome dal 1 gennaio 2016 di Finmeccanica, è, in
quanto conglomerato, la prima impresa di produzione militare
dell’Unione europea (a proposito di Italia colonia…) in quanto ha
riunito sotto il controllo di un’unica società finanziaria le aziende Agusta
Westland, Alenia Aermacchi, Selex ES, Oto Melara, Wass, Fincantieri ed altre
ancora specializzate nella produzione di morte.
Questo post
era già pubblicato quando ci è giunta la notizia di un corteo contro Leonardo
spa e le fabbriche di morte che si terrà a Venegono superiore (prov. di Varese)
il prossimo sabato 2 dicembre, organizzato dal Comitato varesino per la
Palestina, da Rete Varese senza frontiere e dal Centro di documentazione
abbasso la guerra. Abbiamo subito provveduto, perciò, ad integrare questa
notizia, e segnaliamo ai lettori che nel volantino che lo convoca c’è un
importante riferimento al memorandum (bilaterale) di collaborazione in materia
militare tra Israele e Italia siglato nel 2013, che ha accresciuto l’autonomia
dell’Italia e della industria bellica italiana in ambito NATO.
Invitiamo
tutti/e ad inviarci documentazione di ulteriori iniziative di questo tipo che
vanno senza dubbio moltiplicate. (Red.)
I POPOLI IN RIVOLTA SCRIVONO LA STORIA CON
LA PALESTINA FINO ALLA VITTORIA!
LUNEDI’ 27 NOVEMBRE ALLE ORE 16:00,
CHIAMIAMO UN PRESIDIO
DAVANTI ALLA DIREZIONE DI LEONARDO (EX FINMECCANICA) PIAZZA
MONTE GRAPPA, ANGOLO VIALE MAZZINI
Napoli, OCCUPATA L’AULA LEOPOLDO MASSIMILLA DELLA FEDERICO II DI PIAZZALE TECCHIO, FUORI ENI E LEONARDO DALLE UNIVERSITÀ
Oggi come rete studentesca per la
Palestina, laboratorio occupato climax e Friday for future Napoli abbiamo
occupato l’università bloccando l’iniziativa di Eni all’interno dell’aula
Massimilia.
Alle 14 si terrà all’interno
dell’università, al posto dell’iniziativa, un momento pubblico per raccontare
il progetto di devastazione ambientale che Eni perpetra sulla terra
palestinese, complice del sistema di apartheid israeliano.
Eni- che vede come principale azionista
lo stato Italiano- è tra le 6 società a cui sono state assegnate licenze per
“esplorazione di gas naturale” in Palestina, dal ministro dell’energia
israeliano.
Complice della distruzione dei Territori
palestinesi, funzionali alla pulizia etnica perpetrata dall’occupazione
sionista, Eni investe e finanzia l’apartheid israeliana.
Accogliamo l’appello di mobilitazione
internazionale lanciato per la settimana dal 29 novembre al 7 dicembre
dall’Università di Ramallah @birzeit.university.
Per questo non permettiamo e non
permetteremo che i nostri spazi del sapere siano inquinati da aziende come Eni
e Leonardo; non lasceremo che, chi sulla nostra pelle e sulla terra palestinese
fa profitto, distrugge vite e ambiente distruzione, entri nelle nostre
università.
Boicottiamo Eni!
Fermiamo il genocidio palestinese!