mercoledì 10 aprile 2019

Appello #riseup4rojava distruggere il fascismo turco!



Mentre la popolazione del Rojava prosegue la sua lotta per l’autodeterminazione, la liberazione
delle donne e la democrazia dal basso e la difende contro gli attacchi di bande jihadiste e dallo Stato
fascista turco, i rappresentanti di governi ipocriti stringono la mano al despota turco.
Mentre ad Ankara vengono architettati piani per liquidare la rivoluzione in Kurdistan e in Siria, le
industrie belliche europee, russe e statunitensi ogni giorno diventano più ricche come conseguenza
diretta della guerra in Medio Oriente. Si fanno profitti che costano milioni di vite umane.
Mentre centinaia di migliaia di persone sono state scacciate da Afrin da forze jihadiste, sostenute,
equipaggiate e controllate dall’esercito turco, questi jihadisti e le loro famiglie hanno iniziato a
insediarsi, a sfruttare le risorse delle persone e a vendere il simbolo di Afrin, l’olio d’oliva,
attraverso la Turchia alla Spagna e ad altri Paesi europei. Questo è ciò che intende lo Stato turco
quando mette in sicurezza il suo confine: pulizia etnica e bande jihadiste che attaccano le persone
sul posto.
Non solo ad Afrin, ma anche nelle montagne del Kurdistan e nelle carceri, contro questa politica e
questi attacchi, è in corso una grande resistenza. In Siria del nord poco tempo fa le FDS, le YPJ e
leYPG hanno sconfitto i resti del cosiddetto Stato Islamico. Questo è stato possibile solo attraverso
il sacrificio di migliaia di cadut* e la coraggiosa resistenza delle persone sul posto. Migliaia di
donne si sono organizzate e liberate, sono state fondate innumerevoli comuni e cooperative. Le
società del Kurdistan, della Siria del nord e dell’est si sono mobilitate e avanzano di giorno in
giorno.
Con il successo della rivoluzione crescono anche le minacce di Erdogan di altri attacchi militari su
vasta scala contro il Kurdistan o la Siria del nord, che perseguono l’obiettivo della distruzione
completa della rivoluzione.
La Turchia promuove in tutto il mondo il suo successo nell’"arginamento" della crisi dei profughi al
di fuori dei confini europei, ma sempre più persone riconoscono il vero volto di questo regime. Noi
diciamo che anche ISIS rappresenta un pericolo per la rivoluzione e l’intera umanità, fino a quando
il fascismo turco non sarà sconfitto.
La collaborazione militare e diplomatica tra il governo AKP-MHP, gli USA opportunisti e Paesi
dell’Europa occidentale deve essere smascherata e attaccata politicamente. Contro la collaborazione
dei nostri governi dobbiamo costruire una resistenza collettiva. La lotta fisica contro l’aggressione
turca e jihadista in Medio Oriente deve essere collegata in modo diretto con la lotta contro la
politica dei governi coinvolti in tutto il mondo. Se movimenti democratici e rivoluzionari decidono
di mettere l’argomento all’ordine del giorno dei media, di portarlo nelle piazze, nelle fabbriche e
nelle aule scolastiche dei loro Paesi, possiamo costruire un secondo fronte contro il fascismo turco e
l’imperialismo in Medio Oriente.
Dobbiamo sviluppare in questo modo la nostra azione, collegarla e internazionalizzarla. Dobbiamo
passare dalla protesta alla resistenza politica permanente. L’esercito turco spara e la NATO fornisce
le armi per farlo. La popolazione del Kurdistan e della Siria del nord risponderà agli attacchi in
questo modo e noi, come antifascist* e rivoluzionar* occuperemo, disturberemo e bloccheremo i
luoghi della collaborazione militare, diplomatica ed economica con il fascismo turco nei nostri
Paesi.
In solidarietà con la popolazione del Rojava ci mostreremo solidali con i seguenti obiettivi e le
seguenti azioni:
1. Noi difendiamo la rivoluzione e le sue conquiste. Noi ci identifichiamo con la rivoluzione in
Kurdistan come una lotta principale contro il fascismo del nostro tempo e per la liberazione della
donna nella nostra società. Noi consideriamo questo processo rivoluzionario in linea con le lotte per
la liberazione nella storia dell’umanità come la rivoluzione di ottobre, la guerra di Spagna e la
rivoluzione cubana.
2. Noi disturberemo, occuperemo e bloccheremo imprese e istituti finanziari, che sostengono
militarmente o finanziariamente il fascismo turco. Di questo fa parte un lavoro di inchiesta e
informazione, così come azioni di massa e disubbidienza civile.
3. Noi condanniamo tutte le associazioni, tutti i governi e le alleanze che sostengono il fascismo
turco. Dobbiamo analizzare la loro collaborazione e smascherare il loro sporco gioco. I nemici della
rivoluzione in Kurdistan e in Siria sono anche nostri nemici. Ci opponiamo alla politica di
intervento e occupazione dei Paesi della NATO e della Federazione Russa in Medio Oriente.
4. Noi impediremo la diffusione delle menzogne della propaganda turca e in questo modo
toglieremo al fascismo turco lo spazio per respirare. Attraverso istituzioni, lavoro di lobby e
propaganda, cercano di diffondere la loro ideologia in tutto il mondo e di ottenere sostegno per la
loro guerra criminale. Noi combatteremo questa ideologia. Il fascismo turco è il nostro nemico
comune, la nostra unità è l’internazionalismo antifascista!

Facciamo appello a tutte e a tutti di partecipare a #riseup4rojava!La rivoluzione in Siria del nord vincerà, il fascismo sarà distrutto!Viva l’internazionalismo antifascista!Solidarietà con le forze antifasciste in Turchia, in Kurdistan e in tutto il Medio Oriente!