Mercoledì, 9 gennaio 2013, gli attivisti curdi Sakine Cansiz, Fidan Dogan (Rojbin) e Leyla Saylemez sono stati colpiti a freddo in un edificio del Kurdistan Information Center di Parigi. L'inchiesta in Francia ha rivelato che il presunto assassino, Ömer Güney, arrestato pochi giorni dopo il reato, aveva agito per conto del servizio segreto turco, come confermato dall'accusa del Procuratore della Repubblica in questo caso. La morte, il 17 dicembre 2016, ha impedito lo svolgimento di un processo pubblico che avrebbe permesso di giudicare non solo l'esecutore, ma anche, e soprattutto, il mandante: lo Stato turco.