Il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina denuncia la repressione sionista contro i prigionieri palestinesi e condanna i sistematici attacchi contro la loro organizzazione, intensificati con gli gli abusi perpetrati durante l’assalto dello scorso lunedì 21 gennaio contro i detenuti del carcere di Ofer, causando il ferimento di oltre 120 prigionieri diversi dei quali hanno dovuto subire un ricovero ospedaliero. Il FPLP sostiene che tale escalation non sarà avulsa dalla condizione dei palestinesi al di fuori delle carceri, portando così ad un'ulteriore inasprimento della lotta contro l'occupante. Il Fronte dichiara criminali le politiche contro il movimento dei prigionieri approvate da Gilad Erdan, ministro sionista della sicurezza. Tali misure sono destinate a fallire e non otterranno gli obiettivi politici prefissati, inquadrati nel contesto della febbre elettorale sionista. Il Fronte evidenzia che la lotta del movimento dei prigionieri rappresenterà sempre la lotta di tutto il popolo palestinese, e questa richiede un crescente sostegno dello Stato che sappia portare avanti un programma di tutela inclusivo e permanente nei confronti dei detenuti, capace di esercitare pressioni sull'occupante e sul silenzio della comunità internazionale in merito a ciò che accade nelle prigioni dell'occupazione. Il Fronte conclude sottolineando la necessità di documentare i crimini sionisti contro il movimento dei prigionieri, deferendoli presso la Corte Penale Internazionale. La condanna dell'occupante ed il perseguimento dei suoi gerarchi è un compito che non può essere ulteriormente procrastinato. Fronte Popolare di Liberazione della PalestinaDipartimento Centrale per l'Informazione23/01/2019